Negli ultimi mesi Torino si è popolata di diversi servizi bike sharing free floating. Ma di cosa si tratta esattamente? E quale servizio di bike sharing a Torino conviene scegliere? Vi racconto la mia esperienza!
Bike Sharing
Fino a qualche mese fa l’unico servizio di bike sharing (un modo figo di chiamare le “bici in condivisione”) era fornito dalla GTT (Gruppo Torinese Trasporti). La compagnia fornisce una flotta di bici gialle posizionate nelle apposite stazioni: le TOBike. Un servizio sicuramente rivoluzionario, che ha dato una svolta alla viabilità ed ha permesso un’alternativa green all’utilizzo della macchina e dei mezzi pubblici stracolmi di persone.
L’unico neo di questo servizio è la stretta dipendenza dalle stazioni. Le ToBike si trovano parcheggiate a delle torrette apposite dove possono essere prelevate per iniziare a pedalare facendo scattare il proprio tempo di utilizzo.
Free Floating
Si è arrivati così all’evoluzione dello bike sharing: il “free floating” – “bici condivise a flusso libero“. In parole povere, si tratta di un servizio in cui l’utente può usufruire di bici in condivisione con altri utenti, che possono essere lasciate sul territorio cittadino senza aver bisogno delle apposite stazioni.
Nel giro di pochi mesi Torino è stata letteralmente invasa dalle goobee.bike, le oBike e le Mobike (link articolo sulle Mobike). Si tratta di tre diverse compagnie estere che hanno deciso di esportare il loro servizio di bici a flusso libero senza stazioni anche in alcune città Italiane: Torino è stata appunto una delle prescelte.
L’arrivo di questo nuovo servizio nell’autunno scorso è stato esclusivo e rivoluzionario, ma si sono presentati non pochi problemi.
In primis, purtroppo, nonostante i pronostici positivi dei fondatori delle aziende di bike sharing, Torino non è stata così civile come speravano. Gli atti vandalici contro queste bici libere sono stati parecchi ed hanno causato un costo oneroso causando il goodbye delle goobee.bike che ha abbandonato l’Italia proprio a causa del vandalismo, con il danneggiamento di circa il 60% delle bici verdi. Trovo che questa sia una notizia tristissima…
In secondo luogo, l’utilizzo di questi mezzi liberi ha causato il parcheggio selvaggio delle bici in ogni dove sui marciapiedi.
Nonostante questi comportamenti incivili, trovo che il free floating sia una vera rivoluzione. Merita di essere valorizzato e rispettato. Non solo è un’alternativa green, ma ci permette di spostarci con più libertà, fare attività fisica ed in alcuni casi, risparmiare.
Aggiornamento autunno 2018 sulle bici free floating a Torino – Leggi!
Quale free floating?
Come accennavo precedentemente, le aziende di bike sharing senza stazioni arrivate a Torino sono state ben 3. Il funzionamento è per tutte molto simile, si differenziano principalmente per il colore/struttura della bici e per la quota cauzionale in fase di registrazione al servizio.
Prima di poter utilizzare le bici è necessario depositare una somma che permette ai proprietari di garantirsi un risarcimento in caso di danneggiamenti del mezzo durante l’utilizzo. L’importo varia di compagnia in compagnia: dai 15 euro, ai 5 euro.
Ovviamente, oltre il deposito cauzionale occorre pagare il servizio ed il reale utilizzo effettivo della bici. Il costo tra le varie compagnie si aggira tra i 30 ed i 50 centesimi a mezz’ora, oltre ovviamente dei pacchetti “vip” che puntano a far risparmiare qualcosa in più a chi intende utilizzare la bici spesso.
La mia scelta è stata un pò combattuta perchè le recensioni non erano molto incoraggianti, in generale.
Il costo mi è apparso poco competitivo rispetto le ToBike a cui ero abituata. Le Tobike permettono tramite abbonamento annuale ( 25 euro ) o settimanale ( 8 euro) o giornaliero ( 5 euro ) di usufruire della bici per mezz’ora gratis, dopo di che, si paga una quota fissa in base al tempo di utilizzo ed al piano di abbonamento. Invece con le free floating paghi la quota ogni mezz’ora, il che le rende abbastanza care per brevi tragitti di 5-10 minuti.
In più, molte recensioni sottolineavano che le bici fossero molto dure da spostare, poichè senza marce e con le ruote piccole. Infatti la struttura di una bici free floating è leggermente più piccola rispetto ad una classica bici, per scoraggiare eventuali furbetti che vorrebbero portarsi a casa qualche pezzo di ricambio!
Dopo essermi informata un pò su internet, ho optato per le oBike: bici gialle, con tanto di cestino e luce anteriore. Per poter usufruire delle bike è necessario un deposito cauzionale 5 euro + servizio di 50 centesimi ogni mezz’ora. Per sopperire all’eventuale esigenza di dover utilizzare spesso la bici, si può optare per sottoscrivere una VIP card, molto utile se abbiamo intenzione di spostarci con la bici frequentemente.
oBike: il servizio tramite App
Dopo aver scaricato l’app oBike ufficiale dallo store, sono andata alla ricerca di una bici da sbloccare.
Nelle recensioni avevo letto di tutto! Bici che non si sbloccavano e/o non funzionanti, dure da pedalare… e chi più ne ha più ne metta!
Avrò avuto culo? 😂
Arrivo alla prima bici vicina segnalata sulla mappa dell’app, e sono stata molto sorpresa quando è bastato inquadrare il QRcode posto nella parte anteriore della bici per sbloccarla in pochi secondi! Ed io che temevo di dover lottare… 😏
Inizio a smuovere la bici come se avessi chissà quale dono, stile re Artù e la spada nella roccia, ed inizio a pedalare verso casa.
Purtroppo, ad ogni pedalata, la ruota gracchiava fastidiosamente e questo ha reso il mio viaggio poco piacevole, ma devo dire che posso chiudere un occhio dopo tutto! Mi mancava davvero tanto pedalare 😍
Le ruote non mi sono apparse così dure come venivano descritte nelle recensioni, ma la mancanza di ulteriori rapporti a parte quello fisso si fa sentire dopo circa 10 minuti di utilizzo! Infatti il problema non è tanto la durezza delle ruote, tanto quanto l’impossibilità di cambiare marcia arrivati ad una buona velocità, o quando ci si ferma ai semafori. Nulla di così scomodo però.
Dopo ben 50 minuti di pedalata (ho dovuto percorrere circa 6km per tornare a casa da lavoro), al primo grande spazio libero sul marciapiede ho lasciato la bici assicurandomi di aver terminato il bike sharing chiudendo a mano il blocco di sicurezza posto sulla ruota posteriore.
A fine noleggio vengono visualizzati sullo schermo il costo totale del servizio e le informazioni sull’ultima corsa. Purtroppo questa funzionalità sul mio smartphone non andava granchè! Non mi sono stati conteggiati i km percorsi ma soltanto le calorie bruciate (circa 400 kcal… un calcolo molto fittizio!).
Not Bad! 😉
TOBike vs oBike
Come abbiamo visto si tratta di due servizi apparentemente simili ma totalmente diversi nell’erogazione del servizio.
Sinceramente sceglierò nuovamente il servizio di free floating di oBike. Ma mi sento di consigliarlo solamente per tragitti medi di circa 20-25 minuti: abbastanza da sfruttare il costo del noleggio, e non troppi da affaticarsi eccessivamente. Il mio tragitto è stato abbastanza lungo, ed una volta ogni tanto ci sta pedalare, ma non lo farei ogni giorno! Non al momento, data la lontananza.
In più, non nego che se TOBike attivasse più stazioni, tornerei volentieri ad usufruire anche del servizio classico di bike sharing.
Purtroppo gran parte della zona nord di Torino è ancora sprovvista delle stazioni, il che è un gran peccato!
TOBike – Vantaggi e Svantaggi
Prima mezz’ora gratis: la rende comoda per brevi tragitti vicini
Molto comoda in centro per l’elevata presenza di stazioni e bici disponibili
Presenza di marce (il minimo indispensabile per renderla comoda anche per pedalate più lunghe)
Dipendenza dalle stazioni per lo sblocco ed il blocco delle bici
Non tutte le zone di Torino sono coperte
Servizio clienti scomodo
oBike – Vantaggi e Svantaggi
Bici sparse su tutto il territorio
Possibilità di lasciare la bici dove serve (con criterio), senza dover cercare la stazione più vicina
Possibilità di segnalare eventuali problemi con la bici tramite app
Costo standard eccessivo per brevi tragitti (però risolvibile tramite VIP card)
Assenza di marce: diventa scomoda per lunghi tragitti
Rischio di sbloccare una bici difettosa (da segnalare poi tramite servizio clienti)
Aggiornamento Agosto 2018:
Ho avuto modo di provare più approfonditamente l’app oBike.
Ho trovato diversi bug che potrebbero dar fastidio durante l’utilizzo.
Ad esempio, a volte bloccando la bici manualmente, non sempre sull’app troverete il bottone “termina adesso” per finire il noleggio. Ho risolto più volte riavviando lo smartphone.
Consiglio di avvicinare lo smartphone con il bluetooth attivo, al lucchetto posteriore della bici.
Aggiornamento Settembre 2018:
‘E giunta voce (e il web non smentisce) che oBike sta lasciando l’Italia. A questo punto, l’unico mezzo di free floating attivo rimanente è Mobike. Ecco qui l’articolo su Mobike per saperne di più.